LA GALLERIA DI FABRIZIO L. BRESCHI GABBRIELLINI

BLOWUP di Livorno in LA TERRA DESOLATA DI ELLIOT

BLOWUP di Livorno in LA TERRA DESOLATA DI ELLIOT

Le scelte di Diprè

Fabrizio Breschi protagonista in televisione
E' sul canale 'Carpe Diem' SKY 932 l'appuntamento con la trasmissione “Le scelte di Dipré”, interamente dedicata al pittore livornese Fabrizio Breschi. La puntata di un'ora è stata registrata questa estate nello studio di Donoratico, dove Breschi ha stabilito il proprio laboratorio, dopo la prestigiosa esperienza di insegnamento nelle Accademie di belle arti di Firenze, Brera a Milano e di Carrara. Il critico Andrea Dipré, assai noto nel circuito dell'arte contemporanea, ripercorre nell'intervista televisiva la parabola biografica ed artistica di Breschi, dai primi esperimenti pittorici fatti sulla spiaggia di Donoratico fino alle recenti espressioni metafisiche, tanto apprezzate a livello internazionale. Nella puntata è possibile vedere uno straordinario spaccato della ricchissima produzione del pittore livornese, che ama cimentarsi non di rado con la scultura, materializzazione tridimensionale di un'assidua ricerca interiore, e con la scenografia. La trasmissione è comunque parte di un progetto più ampio, che prevede la prossima uscita di una monografia e di una serie di mostre che si terranno in Italia e all'estero.
Comunicato stampa pubblicato su 'Il Tirreno'

LE UOVA DI BRESCHI


LE UOVA D'ALABASTRO

DIPINTE DA FABRIZIO BRESCHI



SPES CONTRA SPEM-NEON IN FLUX

spes contra spem, cm 120x120, tecnica mista su tela, 2007


NEON IN FLUX



Contaminazioni tra futuro e passato, bande luminescenti che eternano momenti di collettiva partecipazione, sfondi trasognati e speranze che straripano da un angoscia latente, questi sono alcuni dei motivi ricorrenti nella pittura di Fabrizio Breschi che omaggia l'inaugurazione della Sala Multifunzione dell'Hotel 'I Ginepri' e ne condivide a pieno motivazioni ed obiettivi. Su una solida e rigorosa pratica pittorica si innestano innumerevoli bisogni di esprimere e ricercare nitida sicurezza. Adamantine lumeggiature e suggerite presenze portano a dedurre l'umanità incombente che in un atto libero l'artista lascia fuori da un accesso spalancato e praticabile. Nulla è lasciato al caso, si avverte quasi un controllo a distanza che Breschi esercita e condensa nella sua consapevolezza di essere tramite tra le generazioni passate, il presente e le promesse/speranze del futuro.

Ma in un tempo mai passato, quello dell'arte greca e della memoria tassonomica, il maestro e l'allievo si incontrarono e si riconobbero nel sottile ma rigorosissimo segno lasciato su una semplice superficie. Una risata compiaciuta li unì ed è facile pensare che il maestro Breschi così continui a fare instancabile con tutti i suoi accademici (e non) epigoni.



Roberto Russo