spes contra spem, cm 120x120, tecnica mista su tela, 2007NEON IN FLUX
Contaminazioni tra futuro e passato, bande luminescenti che eternano momenti di collettiva partecipazione, sfondi trasognati e speranze che straripano da un angoscia latente, questi sono alcuni dei motivi ricorrenti nella pittura di Fabrizio Breschi che omaggia l'inaugurazione della Sala Multifunzione dell'Hotel 'I Ginepri' e ne condivide a pieno motivazioni ed obiettivi. Su una solida e rigorosa pratica pittorica si innestano innumerevoli bisogni di esprimere e ricercare nitida sicurezza. Adamantine lumeggiature e suggerite presenze portano a dedurre l'umanità incombente che in un atto libero l'artista lascia fuori da un accesso spalancato e praticabile. Nulla è lasciato al caso, si avverte quasi un controllo a distanza che Breschi esercita e condensa nella sua consapevolezza di essere tramite tra le generazioni passate, il presente e le promesse/speranze del futuro.
Ma in un tempo mai passato, quello dell'arte greca e della memoria tassonomica, il maestro e l'allievo si incontrarono e si riconobbero nel sottile ma rigorosissimo segno lasciato su una semplice superficie. Una risata compiaciuta li unì ed è facile pensare che il maestro Breschi così continui a fare instancabile con tutti i suoi accademici (e non) epigoni.
Roberto Russo
Contaminazioni tra futuro e passato, bande luminescenti che eternano momenti di collettiva partecipazione, sfondi trasognati e speranze che straripano da un angoscia latente, questi sono alcuni dei motivi ricorrenti nella pittura di Fabrizio Breschi che omaggia l'inaugurazione della Sala Multifunzione dell'Hotel 'I Ginepri' e ne condivide a pieno motivazioni ed obiettivi. Su una solida e rigorosa pratica pittorica si innestano innumerevoli bisogni di esprimere e ricercare nitida sicurezza. Adamantine lumeggiature e suggerite presenze portano a dedurre l'umanità incombente che in un atto libero l'artista lascia fuori da un accesso spalancato e praticabile. Nulla è lasciato al caso, si avverte quasi un controllo a distanza che Breschi esercita e condensa nella sua consapevolezza di essere tramite tra le generazioni passate, il presente e le promesse/speranze del futuro.
Ma in un tempo mai passato, quello dell'arte greca e della memoria tassonomica, il maestro e l'allievo si incontrarono e si riconobbero nel sottile ma rigorosissimo segno lasciato su una semplice superficie. Una risata compiaciuta li unì ed è facile pensare che il maestro Breschi così continui a fare instancabile con tutti i suoi accademici (e non) epigoni.
Roberto Russo
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